giovedì 24 settembre 2009

Mount St. Helens


Nel remoto stato di Washington, nel nord-ovest degli Stati Uniti, non lontano dal confine con lo stato dell'Oregon, si erge una montagna solitaria dall'aspetto spettrale: è il Mount St. Helens, uno dei luoghi migliori dove poter vedere in azione le forze primordiali che hanno modellato il nostro pianeta e che all'inizio degli anni '80 hanno liberato la loro energia devastatrice proprio nella zona intorno al vulcano, ora diventato parco naturale di grande fascino che richiama ogni anno migliaia di visitatori che rimangono a bocca aperta divante a uno spettacolo di grande fascino e contemporanea desolazione.
Fino alla fine degli anni '70 gli abitanti del luogo non immaginavano minimamente di trovarsi di fronte ad una specie di immensa bomba ad orologeria, e la vita intorno al lago e lungo le sponde dello Spirit Lake si ripetava da generazioni in perfetta armonia con la natura. a il monte Saint Helens, ricoperto da boschi e nevai era in realtà un violento vulcano di tipo esplosivo, parte della catena delle Cascate (Cascades Range) una linea di vulcani parallela alla costa che dalCanada si estende verso sud, in direzione della California, con il Mount Rainer che ne rappresenta la massima elevazione ad oltre 4.300m di quota.
Poi all'inizio del 1980 la montagna cominciò a svegliarsi con tremori e la formazione diuncratere sulla vetta, che sifece largo tra le nevi. Ma non era che l'inizio. La montagna cominciò ad ingrossarsi lungo il suo pendio occidentale, e il rigonfiamento divvenne impressionante alla fine di Aprile: ormai la fine era vicina. All'inizio di maggio divennero più frequenti, la fase eruttiva esplosiva era ormai imminente e tutta la zona era stata isolata e gli scienziati aspettavano il momento eruttivo quando la svolta fu improvvisa e drammatica. La mattina del 18 maggio 1980 un terremoto più violento determinò un franamento improvviso del fianco occidentale della montagna, la pressione del magma non era più bilanciata da peso delle rocce, e il vulcano esplose lateralmente in modo inaudito. La violenza del lateral blast, così in inglese viene definito questo tipo di eruzione, fu devastante, la foresta fu spazzata via dal potente soffio e da distruttive colate di fango, i lahar, ed un enorme colonna di ceneri si alzò fino alla stratosfera oscurando il cielo e portandosi via la vita di 54 vite umane.
Oggi invece la montagna è un parco interessantissimo da visitare (Mount St. Helens National Volcanic Monument), con un visitor center (Coldwater ridge) ben organizzato dove viene spiegata nel dettaglio l'evoluzione della montagna che ora sta ricostruendo un po' alla volta ciò che l'eruzione aveva distrutto: dentro la caldera del vulcano un nuovo cono vulcanico sta ricrescendo e un po' alla volta il Vulcano ritornerà ad un aspetto simile a quello di metà del ventesimo del secolo, e cioè una montagna tranquilla, a fianco di un bel lago, tra fitte foreste, in attesa di un suo, temibile, risveglio. Il punto migliore per vedere il vulcano è il Johnston Ridge Observatory, dedicato alla memoria del geologo D. Johnston che pur sorpreso dalla violenza dell'eruzione riusci a scattare una serie di foto, prima di essere investito dalla nube ardente.Per arrivare i tempi di percorrenza in auto sono di due ore da Seattle, circa metà tempo da Portland, Oregon.
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