Dal carcere di Palmi
all’obitorio di Milano
il viaggio si presentò lungo
attraverso la luce dei miei occhi
che non vedevano che te
La speranza accompagnava
la non speranza:
ch’eri spirato lo sapevo
eppure speravo speravo...
Ti guardavo dov’eri com’eri
ti accarezzavo
ti sognavo
ti sentivo battere il cuore
ti baciavo sulla fronte
All’arrivo ti avrei voluto
anche i capelli
accarezzare:
quelli non diventano mai
freddi né caldi
Ma una benda vidi
una benda
di sangue tuo fiorita
te li fasciava
facendo apparire
il tuo triste sorriso
coperto da una rosa bianca
e rossa di primavera
Sì, sì
eri bello anche così
ma avrei voluto
i tuoi capelli accarezzare:
quelli non diventano mai
caldi né freddi.
.
all’obitorio di Milano
il viaggio si presentò lungo
attraverso la luce dei miei occhi
che non vedevano che te
La speranza accompagnava
la non speranza:
ch’eri spirato lo sapevo
eppure speravo speravo...
Ti guardavo dov’eri com’eri
ti accarezzavo
ti sognavo
ti sentivo battere il cuore
ti baciavo sulla fronte
All’arrivo ti avrei voluto
anche i capelli
accarezzare:
quelli non diventano mai
freddi né caldi
Ma una benda vidi
una benda
di sangue tuo fiorita
te li fasciava
facendo apparire
il tuo triste sorriso
coperto da una rosa bianca
e rossa di primavera
Sì, sì
eri bello anche così
ma avrei voluto
i tuoi capelli accarezzare:
quelli non diventano mai
caldi né freddi.
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S.Vittore, luglio 1981
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