giovedì 11 febbraio 2010

una stampa




Fatto. I posti sulla transiberiana, prenotati. Caffetteria. Colazione: uova, würstel, caffè iperlungo, pane tostato e succo d’arance (due volte). Una notte di sesso, alcool e cocaina richiede calorie e aspirine il giorno dopo. Apotheke. “Bitte zwei Aspirin”….” thanks so”.
Lei aspettava nella hall. Vestita con un completo da uomo... cappello di feltro. Passeggiai così per Lipsia con questa donna, snella, vestita da uomo, i lunghi capelli castani che le fuoriuscivano dal cappello per cadergli morbidi sulle spalle.
Partimmo per Mosca la sera, col coupè. Dormimmo a turno. I gioielli nel borsone, la pistola col colpo in canna per chi vegliava.
Sognai il bastimento norvegese ormeggiato a Rouen e la sua cartolina da La Coruña... senza immaginarla.
Il vento di libeccio non porta l’odore di metallo dei carubbi, tutto è più triste di una volta. Gli dei invecchiano e l’universo si lamenta con la loro voce mentre l’auto sparisce silenziosa nella notte, verso est.
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