venerdì 12 febbraio 2010

la guerra dell'oppio (5/5 - il trattato di Nanchino)


Ai plenipotenziari cinesi, Pottinger presenta un ultimatum, pena il bombardamento di Nanchino. Sotto questa minaccia, il commissario imperiale Qiying firma il 29 agosto il Trattato di Nanchino, che apre la serie dei "Trattati ineguali".
Oltre a un'indennità di 21 milioni di dollari (messicani), il trattato decide: cessione perpetua di Hong Kong alla corona inglese, apertura di cinque porti (Canton, Fuzhou, Amoy, Ningbo, Shanghai), tariffe doganali unitarie, corrispondenza ufficiale su basi di parità. Nei cinque porti possono risiedere inglesi con le famiglie e vi godono dell'extraterritorialità.
I funzionari sono particolarmente feriti dalla clausola sulla parità ("cielo e terra sono ribaltati"); ma il danno più grave, come risulterà col tempo, è la clausola sui diritti doganali. Dell'oppio, che era stata la scintilla del conflitto, il trattato parla appena indirettamente.
Nel 1844, analoghi accordi vennero stipulati dai cinesi con Stati Uniti e Francia, accordando anche a loro la clausola della ""nazione più favorita". Senza combattere la "guerra dell'oppio", francesi e americani entrano così nel teatro cinese.
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