giovedì 11 febbraio 2010

la guerra dell'oppio (4/5 - ostilità)


Il 3 novembre 1839 la flotta inglese attacca il forte di Chuanbi, la prima difesa marittima di Canton; nella scaramuccia che segue, tre cannoniere cinesi vanno a fondo. L'imperatore Daoguang nel gennaio 1840 vieta per rappresaglia ogni commercio con gli inglesi. Sotto il comando di George Elliot, cugino di Charles, la flotta inglese si dirige allora verso il nord della Cina. Alcuni rapporti cinesi presentano questa mossa, che evita di attaccare Canton, come motivata dalla impenetrabilità delle difese marittime della città. I documenti spiegano la cosa diversamente: il clima politico di Canton non presentava vie d'uscita e gli inglesi volevano aggirare l'ostacolo, arrivando per altra via alla corte di Pechino, che sospettavano male informata da Lin Zexu.
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Forte di 15.000 uomini, nel giugno 1840 la flotta inglese giunge di fronte ad Amoy (attuale Xiamen, prov. del Fujian). Una fregata issa la bandiera bianca e si dirige a terra per recare un messaggio. I cinesi ignorano il significato della bandiera bianca e sparano; gli inglesi rispondono al fuoco. Poi procedono verso il nord, occupano il 4 luglio il porto di Dinghai (isola di Zhousan), riescono a inviare un messaggio a Ningbo, bloccano i porti nei pressi della foce del fiume Yangzi, avanzano fino al fiume Beihe, vicino a Tianjin. Qui riescono a farsi ascoltare da Qisan, governatore del Zhili, responsabile della difesa della capitale. Desideroso solo di allontanare gli inglesi e convincerli a tornare al sud, si mostra conciliante; ma a parole. Gli inglesi compiono sbarchi dimostrativi nelle province orientali. Bombardano la foce del fiume Beihe.
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La corte comincia allora a sospettare che Lin Zexu abbia esagerato e che gli inglesi abbiano una parte di ragione. L'imperatore lo destituisce e invia Qisan a Canton per trattare con i cugini Elliot. Qisan pensa dapprima che per far cessare le ostilità basti ripristinare il commercio cino-inglese. Ma gli inglesi vogliono di più: una base commerciale a Hong Kong per sottrarsi alle autorità provinciali di Canton e l'abolizione del sistema di rapporti internazionali basato sul vassallaggio-tributi.
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Qisan non può andare tanto lontano. La flotta inglese occupa quindi il forte di Chuanbi e minaccia Humen, nelle vicinanze di Canton. A questo punto Qisan firma il 20.1.1841 la Convenzione di Chuanbi in quattro punti: cessione di Hong Kong, indennità agli inglesi di 6 milioni di dollari (messicani), rapporti cino-inglesi su basi paritarie, riapertura del porto di Canton. Gli inglesi da parte loro restituiscono i forti occupati.
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L'imperatore cinese non approva la Convenzione; ordina la deposizione di Qisan, nomina il nipote Yisan "generale per la soppressione dei barbari" e invia nuove truppe a Canton. Prima dell'arrivo delle truppe, Elliot occupa tutti i forti che difendono Canton. Tra aprile e maggio i cinesi attaccano, ma da una posizione di svantaggio. Elliot assedia Canton. Yisan chiede la tregua e il 27 maggio 1841 firma un documento, dove si impegna a pagare entro una settimana 6 milioni di dollari in cambio dell'incolumità di Canton, e a ritirare le truppe a cento chilometri da Canton; nell'accordo, la decisione su Hong Kong è rimandata ad altra data, ma gli inglesi vi istituiscono una loro amministrazione.
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L'imperatore non accetta neppure questo accordo; vuole gettare a mare gli inglesi. Questi sotto la guida del nuovo ministro plenipotenziario Pottinger decidono di trattare solo dopo aver convinto i cinesi che è inutile combattere. La flotta inglese, con rinforzi dall'India, occupa Amoy, rioccupa Dinghai, sbarca su tutta la costa orientale della provincia del Zhejiang, conquista Shanghai e risale lo Yangzi. Il 21 luglio 1842 occupa Zhenjiang all'incrocio tra il canale imperiale e il fiume. L'imperatore a questo punto accetta di trattare.
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