mercoledì 10 febbraio 2010

la guerra dell'oppio (3/5 - mano forte cinese)


Un fiero nemico dell'uso dell'oppio era Lin Zexu, governatore delle due province dello Hubei e dello Hunan, nella Cina centrale, che confiscava intere partite di oppio e materiale per fumarlo e distribuiva medicinali a chi voleva liberarsi dal vizio. Nel 1839 Lin è nominato commissario a Canton, perché si adoperi per impedire il contrabbando della droga. A Canton ordina agli inglesi di consegnare subito tutto l'oppio giacente nei loro magazzini e nelle loro navi. Per rovesciare le loro resistenze, fa mettere l'assedio agli inglesi nei quartieri riservati agli stranieri a Canton e ordina ai loro domestici cinesi di abbandonarli. A questo punto interviene l'autorità inglese: Elliot riesce a convincere i mercanti a cedere. Vengono consegnate a Lin Zexu oltre 1.270 t di oppio. Il sequestro degli inglesi, per sei settimane, era giustificato dal punto di vista legale cinese; ma aveva porto l'occasione al rappresentante di S.M. Britannica di intervenire direttamente: il puro interesse commerciale venne a mischiarsi con elementi politici.
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Come osserva lo storico cinese Li Jiannung, "i mandarini cinesi a tutti i livelli continuavano a sognare; non erano capaci di far altro che ordinare alle hong (associazioni di mercanti cinesi autorizzate a trattare con i mercanti stranieri) di tenere a bada i barbari, in modo che non si comportassero male; non si rendevano conto che la guerra era vicina e che l'oppio era una miccia eccellente, già accesa per provocare lo scoppio di un'invasione militare". Se l'oppio era un male e un affronto per la Cina, il cozzo di due civiltà e l'irrigidimento della corte di Pechino erano apportatori di tempesta.
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Lin Zexu condiziona la ripresa di scambi commerciali da parte di mercanti inglesi alla firma di un documento dove si impegnano a non importare più oppio e insieme accettano i provvedimenti penali cinesi per la punizione dei trasgressori; la pena poteva essere anche l'esecuzione sommaria del contrabbandiere. In vista di queste implicazioni penali, Elliot proibisce agli inglesi di firmare.
Interviene nel luglio 1839 un incidente a mettere a vivo il conflitto tra due mentalità e pratiche giudiziarie: il rifiuto di Elliot di consegnare alle autorità cinesi un marinaio inglese che nell'ubriachezza ha ucciso un cinese. Consegnarlo voleva dire farlo condannare a morte; Elliot lo giudica in corte marziale secondo la legge inglese. Lin Zexu insiste sulla richiesta e la accompagna con rinnovate vessazioni ai danni dei mercanti inglesi.
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