Gian Paolo Dulbecco - La grande gabbia
.Le stanze e i paesaggi dulbecchiani sono asettici, di un nitore ed un silenzio inquietanti. Impossibile incontrarsi, parlare, incrociare altri sguardi in questi luoghi privi di suoni perché privi di atmosfera: non sono vivibili, benché abitati da sparute – anzi, solitarie – figure altrettanto mute, assorte, assenti.
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