giovedì 21 gennaio 2010

Gaspara Stampa

Alessandro Botticelli - Primavera (c.ca 1482)(part.)
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Per amar molto ed esser poco amata
visse e morì infelice, ed or qui giace
la più fidel amante che sia stata.
Pregale, viator, riposo e pace,
e impara da lei, sì mal trattata,
a non seguir un cor crudo e fugace.
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da Epitaffio di Gaspara Stampa
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Gaspara Stampa fu la più brillante voce della poesia erotica italiana del XVI secolo. Nacque a Padova circa nel 1523, da una colta ma modesta famiglia di commercianti gioiellieri d'origine milanese per poi trasferirsi a Venezia nel 1531.
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La sua breve vita di donna libera e spregiudicataa trascorse intensa tra amori folli e appassionati. Tra le numerose relazioni, probabilmente la più sentita fu, nel 1548, con il conte Collaltino di Collalto, al quale dedicò gran parte dei 311 componimenti delle sue Rime.
Quando, nel 1551, la loro relazione si interruppe definitivamente, fu probabilmente un duro colpo per Gaspara, che tuttavia non tardò ad intrecciare nuovi amori, il più durevole dei quali fu con il veneziano Bartolomeo Zen.
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Nel 1554, il 23 aprile, a soli 31 anni, Gaspara morì dopo quindici giorni di febbri intestinali (mal cholico); fu avanzato il sospetto, mai comprovato, di avvelenamento, e sulla base di questo sospetto è stata avanzata l'ipotesi della morte per suicidio. Ma le notizie attendibili della vita di Gaspara Stampa restano poche e frammentarie.
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