venerdì 8 gennaio 2010

Colore e potenza comunicativa: Roger de la Fresnaye


Roger de la Fresnaye - La malade (inizi '900)
Museo Municipale d'Arte Moderna, Paris
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Roger de La Fresnaye si caratterizza per l’uso del colore, della sua potenza comunicativa, anti impressionista e lirica, e insieme per la ricerca della plasticità nel rigore formale cubista. Questo quadro, intitolato “la malata”, trova la sua forza espressiva proprio nel rosso vivo e intenso del volto acceso, che evoca con vivacità lo stato febbrile. Gli occhi sono appena accennati, in un tratto di matita, così che non c’è espressione del viso; protagonista è la malattia, che prepotentemente copre il volto della donna lasciandola sola e sconosciuta. Anche il corpo giace immobile; rinchiuso in una geometria solida, ha la prospettiva rovesciata alla maniera antica, con il punto di fuga che converge verso l’osservatore. Il valore del rovesciamento prospettico segnala che lo spettatore non è un osservatore casuale, ma è anch’egli protagonista. Ciò che sta accadendo ha senso solo se un altro ne raccoglie la provocazione. Lo sguardo corre al viso, ed un attimo dopo si sposta sulla
mano, che rompe la fissità e la direzione delle linee e sembra quasi muoversi un poco mentre si sostiene, inerte, nell’aria. La malattia richiama all’attenzione e conduce all’interesse per quella donna, che nello sguardo dell’altro riprende consistenza e dignità di protagonista dell’esperienza.
È la stessa dinamica che ha generato e continuerà a generare l’assistenza, richiamata inizialmente come risposta al bisogno di salute, ma subito dilatata ad accogliere un bisogno ben più grande, che è la compagnia alla solitudine dell’altro. Ogni tentativo di separazione dei due temi è destinato a spegnere il rosso del volto senza poterne ravvivare lo sguardo, senza saper
tenere quella mano che resta ad annaspare nel vuoto.
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