venerdì 4 dicembre 2009

Robert Louis Stevenson


Si portò il bicchiere alle labbra e ne bevve il contenuto tutto d’un fiato. Ci fu un grido: barcollò, vacillò, s’afferrò al tavolo a cui rimase aggrappato, sbarrando gli occhi iniettati di sangue e rantolando con la bocca spalancata; e mentre lo guardavo, sopravvenne, mi parve, un mutamento… sembrò gonfiarsi… il volto si fece improvvisamente scuro, i lineamenti parvero dissolversi e mutare… un attimo dopo balzavo in piedi addossandomi alla parete, le braccia alzate per riparami da quel prodigio, la mente sopraffatta dal terrore.
“oh Dio!”, urlai, e ancora “oh Dio, oh Dio!”: là, di fronte a me, pallido e tremante, quasi svenuto, con le mani che annaspavano nel vuoto come chi riemerga dalla morte… c’era Henry Jekyll!
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Da Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson
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