martedì 15 dicembre 2009

L'Incontro dei tre vivi e dei tre morti


Basilica di Santa Maria Assunta, o Duomo di Atri
Incontro dei 3 vivi e dei 3 morti - Scuola italo-francese, 1260 circa
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Ci troviamo nel Duomo di Atri. All'angolo tra la parete sinistra del coro e la parete di fondo della navata sinistra, si trova un singolare affresco, di cui non esistono molte versioni in Italia, soprattutto nel Medioevo: L'Incontro dei tre vivi e dei tre morti. Non è una danza macabra, ma è un episodio che si ritrova frequentemente nella letteratura francese (addirittura rientra anche nei racconti di alcuni santi) e anche in quella italiana (specialmente quella bolognese). Proprio perché questo episodio faccia parte della letteratura francese fa pensare che l'autore venga dalla Francia; inoltre anche la datazione, 1260 circa (che ne fa anche l'affresco più antico della chiesa), accredita l'attribuzione ad un pittore francese, visto che proprio in quegli anni comincia la diffusione di questo tema, ma solo in Francia (in Italia arriverà un po' più tardi).
L'affresco si può dividere in due parti, la parte terrena e quella con i morti; nella prima parte, a destra, vi sono un albero, i cavalli dei tre cavalieri, i paggi e infine i tre cavalieri, vestiti con abiti molto preziosi (e che testimoniano la loro nobiltà), spaventati e atteriti alla vista di quello che hanno visto e che è rappresentato nella parte sinistra dell'affresco: i morti che si risvegliano. Tre scheletri, con un sottile strato di pelle, si sono risvegliati e stanno sghignazzando: i primi due sono già in piedi, il terzo è ancora dentro la tomba ma sta per uscire (all'estrema sinistra).
L'affresco è contenuto in una cornice affrescata dello stesso periodo e autore: interessante la cornice della parte alta, che è la più ampia, dove vi sono molte decorazioni geometriche e vegetali. Sopra i tre cavalieri, c'è una scritta in caratteri gotici maiuscolo, di cui però solo la prima parte si è conservata ed è leggibile perfettamente: Nox (?) quae liquescit gloria sublimis mundi...., che tradotto in italiano vuol dire E la notte svanisce: la gloria del mondo..., evidente allusione (forse) alla vittoria della morte sulla vita, che è anche il tema principale dell'affresco: gli uomini (i tre cavalieri) sono atteriti alla vista dei morti, ma non potranno fuggire da essa.
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