giovedì 3 dicembre 2009

Lina Medina


Lina Medina (Paurange, 27 settembre 1933) è ricordata dalla letteratura medica come la più giovane femmina umana ad essere mai divenuta madre: ebbe infatti un figlio all'età di soli 5 anni, 7 mesi e 21 giorni.
La bambina peruviana aveva manifestato un'abnorme dilatazione dell'addome, che aveva indotto i genitori a farla visitare nel sospetto che potesse trattarsi di una formazione tumorale. I medici scoprirono invece con stupore che era incinta di sette mesi. Prima di intervenire, il dottor Gerardo Lozada la condusse a Lima per avere conferma dello stato di gravidanza da altri specialisti. Un mese e mezzo più tardi (14 maggio 1939), con parto cesareo imposto dall'esilità del bacino, Lina diede alla luce un maschio. L'operazione fu praticata dallo stesso Lozada e dal collega Busalleu con l'assistenza dell'anestesista Colareta.
Il caso fu illustrato nei dettagli dal dottor Edmundo Escomel alla rivista La Presse Médicale, che aggiunse particolari sulla comparsa del menarca a otto mesi di età (ma secondo altra fonte a soli due e mezzo), e sullo sviluppo delle mammelle già a quattro anni. A cinque, la bambina presentava ampliamento del bacino e maturazione ossea avanzata.
Il neonato, di 2,7 kg, fu chiamato Gerardo come il dottor Lozada. Lina non rivelò mai chi fosse il padre né le circostanze del concepimento: Escomel scrisse che ella "non poteva dare risposte precise", suggerendo così che non lo sapesse davvero. Ma la vicenda provocò intanto l'arresto del padre di lei dietro l'accusa di violenza sessuale e incesto. L'uomo fu scagionato per insufficienza di prove.
Da adulta Lina Medina si impiegò come segretaria nella clinica di Lozada a Lima. Il chirurgo le fornì un'istruzione e la aiutò ad assicurare a suo figlio la possibilità di seguire gli studi superiori. Il giovane era stato allevato nella convinzione che Lina fosse una sorella maggiore, anche se poi a dieci anni aveva scoperto la verità.
Conosciuto Raúl Jurado, Lina si coniugò ed ebbe da lui un secondo figlio nel 1972. Gerardo, nonostante fosse cresciuto in salute, scomparve all'età di soli quarant'anni (1979) per una patologia del midollo osseo. Con il marito, Lina è vissuta in un quartiere povero di Lima noto come Chicago Chico (Piccola Chicago).
Sono state pubblicate due fotografie che documentano il caso. La prima fu scattata intorno ai primi di aprile del 1939, quando Lina era incinta di sette mesi e mezzo. Presa dal profilo sinistro, ritrae la bambina nuda, posizionata in piedi, con le mani incrociate dietro la schiena, evidenziando su sfondo neutro l'estensione del ventre nella gravidanza e le mammelle sviluppate. È l'unica immagine della sua gravidanza, finora poco conosciuta fuori dall'ambiente medico. L'altra fotografia, molto più chiara, fu presa un anno più tardi a Lima quando Gerardo aveva undici mesi.
Benché si sia sospettato il falso, il caso appare suffragato dalle fonti. Casi estremi di pubertà precoce, in bambini sotto i cinque anni, sono eccezionali ma non sconosciuti alla letteratura medica. I casi di gravidanza, però, sono rari poiché il trattamento dei puberi precocissimi prevede la soppressione della fertilità, la salvaguardia del potenziale di crescita e l'eliminazione delle conseguenze sociali di uno sviluppo sessuale pieno nella prima infanzia.
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