mercoledì 2 dicembre 2009

Franz von Stuck


Franz von Stuck - Il bacio della Sfinge (1895)
Szepmüeszeti Mùzeum (Budapest, Hungary)
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Un grande dipinto in un tripudio di rosso fuoco.
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La sfinge aveva le sembianze di una fanciulla, ma dalla vita in giu´aveva il corpo di una leonessa. Questa figura spaventosa attendeva su una colonna di marmo, nel mezzo di un mercato, i giovani piu´belli e valorosi della citta´di Tebe. Dopo averli rapiti ed amati, succhiava loro il sangue e li lasciava senza vita.
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A ispirare il dipinto è stata questa poesia di Heinrich Heine:
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The marble image came alive,
Began to moan and plead -
She drank my burning kisses up
With ravenous thirst and greed.
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She drank the breath from out my breast,
She fed lust without pause;
She pressed me tight, and tore and rent
My body with her claws.
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Nell'opera il corpo di un giovane uomo si contorce attanagliato negli artigli della Sfinge, impotente, senza opporre resistenza, con le labbra premute contro quelle della sua amante straziato nel desiderio appassionato - il momento del più grande piacere è anche il momento della morte - tutto questo è raffigurato con una forza drammatica che si muove nelle profondità dell' essere in modo incomparabilmente toccante.
Questo dipinto, come il peccato, provocò al momento della sua uscita grande sensazione. Sue riproduzioni furono rimosse dalle vetrine delle gallerie d'arte, su ordine della polizia.
Il dipinto divenne simbolo universale della passione che porta alla rovina.
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