mercoledì 9 dicembre 2009

Fernando Pessoa


Breve ombra scura di un albero cittadino, lieve rumore di acqua che cade nella fontana triste, verde dell’erba regolare (giardino pubblico sul far del crepuscolo): voi siete per me, in questo momento, l’universo intero, perché siete il contenuto pieno della mia sensazione cosciente.
Dalla vita non voglio altro che sentirla perdersi in queste sere impreviste, al suono di questi bambini estranei che giocano in questi giardini sbarrati dalla malinconia delle strade che li circondano, e incorniciati, oltre che dai rami alti degli alberi, dal vecchio cielo dove le stelle ricominciano.
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Da Il libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa
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2 commenti:

  1. pessoa è in assoluto uno dei miei preferiti, qualsiasi cosa scriva riesce a darti la certezza che lui abbia capito tutto.
    è un incrocio tra un profeta, un matematico e la voce della coscienza.

    g.

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  2. Bella definizione. Anche a me piace molto; molte delle cose che dice mi rendo conto vivevano latenti in uno strato recondito del mio subconscio, poi grazie alle sue parole prendono luce e di conseguenza ne prendo coscienza.

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