"Mangiate pure ragni e cavallette sono gustosi e molto nutrienti"
La Fao: "Ci vorrà del tempo, è solo una questione di abitudine".
La Fao: "Ci vorrà del tempo, è solo una questione di abitudine".
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Mangiare insetti fa bene alla salute. Suona quasi come un appello quello che arriva da un gruppo di ricercatori dell'università statale dell'Ohio, secondo i quali l'"Occidente sbaglia a snobbare questo genere di alimento". Non solo: anche la Fao ha recentemente tenuto una conferenza per sostenere e difendere i benefici dell'entomofagia. Secondo i ricercatori americani, l'uomo potrebbe tranquillamente nutrirsi di ragni e cavallette: "Buoni e saporiti, forniscono un elevato apporto nutriente".
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L'elenco degli animali che non riescono ad arrivare su un piatto occidentale è lungo: dalle formiche, alle vespe e persino ai maggiolini. Tutti costituiscono un'importante risorsa alimentare per l'uomo. Se il loro consumo prendesse piede, non solo si riuscirebbe a limitare l'uso di pesticidi, ma si ridurrebbe notevolmente l'impatto dell'uomo sulla catena alimentare.
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"Gli insetti sono uno degli alimenti più buoni, prelibati e al tempo stesso sottoutilizzati al mondo", dice David George Gordon, un naturalista di Seattle, che aggiunge: "La nostra cultura è una delle poche che si rifiuta di introdurli nell'alimentazione tradizionale: forse siamo noi ad essere sbagliati". Un vero peccato, dicono gli esperti, visto che questi animali contengono moltissime proteine e, soprattutto, hanno meno grassi saturi e colesterolo, rispetto alle carni "tradizionali". Per il professor Gene DeFoliart, dell'università del Wisconsin, gli insetti conducono un'esistenza "salubre", a livello di scelta dell'habitat e del cibo da consumare.
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Gli scienziati dell'università del Messico hanno catalogato 1700 specie di insetti, scoprendo che gli scarafaggi vengono "scartati" dalle cucine di 113 Paesi. In 90 Paesi, invece, si consumano 1400 specie di insetti e vermi: si trovano in prevalenza in Africa, America Latina e Asia. Nei ristoranti messicani, tanto per fare un esempio, un piatto di larve di una farfalla gigante, viene venduto a circa 15 euro. Ed è anche considerato una prelibatezza. In Papua Nuova Guinea, invece, vanno molto i vermi che vivono nel sago (un albero che rappresenta la loro principale forma di sostentamento). Le formiche sono popolari in Colombia, mentre in Giappone l'imperatore Hirohito era un appassionato di vespe, consumate con il riso.
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E ancora. Quando in Thailandia i pesticidi non riuscivano più a contenere l'espansione delle locuste, il governo si rivolse ufficialmente ai cittadini: "Mangiatele". Per aiutarli, distribuì una guida su come cucinarle e consumarle nel migliore dei modi possibili. La scelta si rivelò fortunata: l'invasione di questi insetti venne frenata. Adesso, nello stesso Paese i contadini sono arrivati a piantare grano al fine di attirare le locuste, catturarle e rivenderle nei mercati. Un'opzione, sempre in Tailandia, è offerta dal baco della seta o dalle cimici giganti d'acqua, bollite o fritte: anche queste trovano il consenso dei palati locali. Altri piatti: fagottino di termiti (Africa), bruchi fritti (preparati secondo una ricetta boscimane), farfalle del Madagascar in pastella, tartina di cimici (ricetta mediorientale). La Fao, comunque, non si dà per vinta: "Ci vorrà del tempo, è solo una questione di abitudine".
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