L'aRoma del v3l3no

Se vi affacciaste sul terrazzino del mio appartamento vedreste che le facciate degli stabili circostanti formano un cortile interno con gli appartamenti del pianterreno e i loro terrazzi. La mia e la palazzina di fronte, in particolare, formano a loro volta una sorta di corridoio tra il questo cortile e l’esterno. Il tutto è frequentato da una numerosa colonia di piccioni.
Io amo guardarli volare veloci, rincorrersi, e mi diverte il loro rituale amoroso, agli altri inquilini no.
Li odiano per via delle cacche, immagino.
Fattostà, che con un passaparola, tutti, a un certo punto hanno dichiarato guerra ai piccioni. Essendo i guerrafondai però semplicemente un gruppo di vecchiette rincoglionite si sono limitate a porre sui terrazzini tutta una sorta di ammennicoli vari: reti, fogli di carta d’alluminio svolazzante, girandole… i più arditi hanno piazzato dei CD che con il vento si muovono mandando, secondo loro, riflessi letali .
Io ho comprato loro del becchime.
Un giorno mi ferma il portiere e mi dice che la tal signora ha notato un certo movimento sospetto sul mio terrazzo, niente-di-meno-che piccioni che portavano nel becco aghi di pino come se “MIO DIO!” stessero facendo un nido. Era assolutamente necessario che guardassi e nel caso scacciassi il nemico. “Certamente” fu la mia risposta “ci guardo subito”. Ovviamente uscendo dall’ascensore mi ero già dimenticato del mio delicatissimo compito.
Venerdi scorso Halina, la ragazza rumena che fa le pulizie, mi chiama eccitata:
“v3l3no, v3l3no (non è che in realtà mi chiami proprio v3l3no) un piccione ha fatto il nido sul terrazzo, c’è anche l’uovo!”. Stupito, perché in fondo credevo fosse tutta una balla quella del piccione e dei rametti, vado a vedere e questo è quello che scopro



Sabato poi la seconda novità


Che fico! un neonato piccione in casa, stupendo!
Halina ha avuto l’ordine categorico di mantenere il silenzio su questa sacca di resistenza piccionesca che ha fatto del mio terrazzo il suo quartier generale mentre io novello Schindler sono pronto a difenderla coi denti.
Ora voglio uscire allo scoperto e dire a tutti che io sto con i piccioni e voglio anche mettere una coccarda come quelle che si usa mettere quando nasce un bambino; ma non so di che colore comprarla.

.

P.S. Nella foto non si vede ma mamma-picciona lo strato di aghi di pino l'ha steso all'interno di un vassoio d'argento. Vi chiederete: che ci fa un vassoio d'argento sul terrazzo? Eh... sono cose che capitano quando si vive in un lusso sfrenato come il mio.

Comunque in virtù di questo particolare al nuovo nato è stato imposto il nome di Carlo... Principe Carlo.

.

.