Hieronymus Bosch, col suo Giardino delle Delizie adesso al Prado, che è stato eseguito intorno al 1500.
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C'è chi dice che il Giardino delle Delizie è una esaltazione dell' amore carnale, c'è chi dice che è una rappresentazione della Lussuria, che viene anticipata nel Paradiso Terrestre dello scomparto precedente (c'è chi sostiene che è la creazione di Eva il guaio), e poi punita nello scomparto seguente , che è l'Inferno Musicale (bellissimo nome!). Poi ci sono quelli che sostengono una interpretazione alchemica, col mercurio che si riferisce alla donna e lo zolfo all'uomo. Chi attribuisce significati ai tanti animali e vegetali rappresentati, anche alle rocce, a conchiglie e molluschi. Soprattutto, chi lo legge dal punto di vista analisi della psiche, seguendo le varie sette e correnti (se è così, ci trovo più una anticipazione di Jung che di Freud). Chi sostiene che era un'opera religiosa destinata ad una chiesa, chi invece dice che il committente fosse un laico luciferino. Per me, le cose più sagge le hanno dette in tre.Il primo è il re di Spagna Filippo II, che avrebbe fatto follie pur di avere i quadri di Bosch, ecco cosa scriveva alle figlie nel 1581 (quindi più di ottanta anni dopo):
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C'è chi dice che il Giardino delle Delizie è una esaltazione dell' amore carnale, c'è chi dice che è una rappresentazione della Lussuria, che viene anticipata nel Paradiso Terrestre dello scomparto precedente (c'è chi sostiene che è la creazione di Eva il guaio), e poi punita nello scomparto seguente , che è l'Inferno Musicale (bellissimo nome!). Poi ci sono quelli che sostengono una interpretazione alchemica, col mercurio che si riferisce alla donna e lo zolfo all'uomo. Chi attribuisce significati ai tanti animali e vegetali rappresentati, anche alle rocce, a conchiglie e molluschi. Soprattutto, chi lo legge dal punto di vista analisi della psiche, seguendo le varie sette e correnti (se è così, ci trovo più una anticipazione di Jung che di Freud). Chi sostiene che era un'opera religiosa destinata ad una chiesa, chi invece dice che il committente fosse un laico luciferino. Per me, le cose più sagge le hanno dette in tre.Il primo è il re di Spagna Filippo II, che avrebbe fatto follie pur di avere i quadri di Bosch, ecco cosa scriveva alle figlie nel 1581 (quindi più di ottanta anni dopo):
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"Mi spiace che voi e vostro fratello (il futuro Filippo III) non abbiate potuto vedere la processione come si svolge qua (a Lisbona), sebbene ci siano alcuni diavoli somiglianti a quelli dei quadri di Bosch, che penso lo avrebbero spaventato".
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Il secondo è Padre Siguença, un frate. La sua opinione è del 1605:
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"La differenza fra i lavori di quest'uomo e quelli degli altri consiste, secondo me, nel fatto che gli altri cercano di dipingere gli uomini come appaiono di fuori, mentre lui ha il coraggio di dipingerli quali sono dentro, nell'interno".
.Il terzo è Roger Caillois, che così scriveva nel suo Au coeur du fantastique (1965):
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.Il terzo è Roger Caillois, che così scriveva nel suo Au coeur du fantastique (1965):
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"Mi sono domandato molte volte perché, davanti ai quadri del Bosch, non provo l'impressione di insuperabile stravaganza, che dopotutto sarebbe ragionevole proporre, sotto qualunque aspetto, come pietra di paragone del fantastico. (...) In verità il mondo di Bosch è propriamente un mondo sistematico".
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