mercoledì 31 marzo 2010


dove morte non ha domini, dove l'amore varca i confini


Cool (immagini senza dati pescate per caso dal web)


ar-T-ette: Ron English


Ron English -One Pair of Pears
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fotografi: Laurent Elie Badessi


Laurent Elie Badessi - Eye and arm (2000)
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fotografi: Laurent Elie Badessi


Laurent Elie Badessi - Female on Wrinkles 1 from Skin (2000)
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le kleksografie di Justinus Kerner


The Truth - Bleeding Through (2006)


Pierre Roy


Pierre Roy - Danger on the Stairs (1927-28)
The Museum of Modern Art, New York
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Sir Ernst Hans Josef Gombrich


I bambini devono crescere, e così è necessario che imparino dalla storia come la sobillazione e l’intolleranza possano trasformare facilmente gli esseri umani in inumani.
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Quando qualcuno dice di sé "io sono il più intelligente, il più forte, il più coraggioso e più talentuoso uomo al mondo" si rende ridicolo e imbarazzante, ma se al posto di "io" dice "noi", e sostiene che "noi" siamo i più intelligenti, i più forti, i più coraggiosi e i più talentuosi al mondo nella sua patria lo applaudono entusiasti e lo definiscono un patriota.
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Mentre tutto ciò non ha nulla a che vedere con il patriottismo. Si può infatti essere attaccati al proprio paese senza per questo dover sostenere che al di fuori di esso vive solo gentaglia inferiore. E invece più persone caddero in questa insensatezza, più la pace fu in pericolo".
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da Breve storia del mondo di E. H. Gombrich
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Kirstin


Massimo Fini - Donne, guaio senza soluzione


Le donne sono una razza nemica. Bisognerebbe capirlo subito. Invece ci si mette una vita, quando non serve più. Mascherate da “sesso debole” sono quello forte. Attrezzate per partorire sono molto più robuste dell’uomo e vivono sette anni di più, anche se vanno in pensione prima. Hanno la lingua biforcuta. L’uomo è diretto, la donna trasversale. L’uomo è lineare, la donna serpentina. Per l’uomo la linea più breve per congiungere due punti è la retta, per la donna l’arabesco. Lei è insondabile, sfuggente, imprevedibile. Al suo confronto il maschio è un bambino elementare che, a parità di condizioni, lei si fa su come vuole. E se, nonostante tutto, si trova in difficoltà, allora ci sono le lacrime, eterno e impareggiabile strumento di seduzione, d’inganno e di ricatto femminile. Al primo singhiozzo bisognerebbe estrarre la pistola, invece ci si arrende senza condizioni.
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Sul sesso hanno fondato il loro potere mettendoci dalla parte della domanda, anche se la cosa, a ben vedere, interessa e piace molto più a lei che a lui. Il suo godimento – quando le cose funzionano – è totale, il nostro solo settoriale, al limite mentale (“Hanno sempre da guadagnarci con quella loro bocca pelosa” scrive Sartre). La donna è baccante, orgiastica, dionisiaca, caotica, per lei nessuna regola, nessun principio può valere più di un istinto vitale. E quindi totalmente inaffidabile. Per questo, per secoli o millenni, l’uomo ha cercato di irreggimentarla, di circoscriverla, di limitarla, perché nessuna società regolata può basarsi sul caso femminile. Ma adesso che si sono finalmente “liberate” sono diventate davvero insopportabili.
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Sono micragnose, burocratiche, causidiche su ogni loro preteso diritto. Han perso, per qualche carrieruccia da segretaria, ogni femminilità, ogni dolcezza, ogni istinto materno nei confronti del marito o compagno che sia, e spesso anche dei figli quando si degnano ancora di farli. Stan lì a “chiagne” ogni momento sulla loro condizione di inferiorità e sono piene zeppe di privilegi, a cominciare dal diritto di famiglia dove, nel 95% dei casi di separazione, si tengono figli e casa, mentre il marito è l’unico soggetto che può essere sbattuto da un giorno all’altro sulla strada. E pretendono da costui, ridotto a un bilocale al Pilastro, alla Garbatella, a Sesto San Giovanni, lo stesso tenore di vita di prima.
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Non fan che provocare, sculando in bikini, in tanga, in mini (“si vede tutto e di più” cantano gli 883), ma se in ufficio le fai un’innocente carezza sui capelli è già molestia sessuale, se dopo che ti ha dato il suo cellulare la chiami due volte è già stalking, se in strada, vedendola passare con aria imperiale, le fai un fischio, cosa di cui dovrebbero essere solo contente e che rimpiangeranno quando non accadrà più siamo già ai limiti dello stupro. Basta. Meglio soddisfarsi da soli dietro una siepe.
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Da il FattoQuotidiano del 27 marzo
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guerrilla art: Banksy - Rat


Loris Tonino Paroli - I capelli accarezzarti volevo


Dal carcere di Palmi
all’obitorio di Milano
il viaggio si presentò lungo
attraverso la luce dei miei occhi
che non vedevano che te
La speranza accompagnava
la non speranza:
ch’eri spirato lo sapevo
eppure speravo speravo...
Ti guardavo dov’eri com’eri
ti accarezzavo
ti sognavo
ti sentivo battere il cuore
ti baciavo sulla fronte
All’arrivo ti avrei voluto
anche i capelli
accarezzare:
quelli non diventano mai
freddi né caldi
Ma una benda vidi
una benda
di sangue tuo fiorita
te li fasciava
facendo apparire
il tuo triste sorriso
coperto da una rosa bianca
e rossa di primavera
Sì, sì
eri bello anche così
ma avrei voluto
i tuoi capelli accarezzare:
quelli non diventano mai
caldi né freddi.
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S.Vittore, luglio 1981
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ore 12:00 - amore... tesoro... salsiccia e pomodoro


L'aRoma del v3l3no


Alexander Ver Huell


ore 10:00 - coffee break


Fernand Léger - Le Petit Déjeuner (1919)
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alcuni possono vedere




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Puoi conoscere il mondo senza uscire di casa,
senza affacciarti alla finestra puoi vedere la luna,
più viaggi e meno sai
si può conoscere senza viaggiare
si può comprendere senza vedere
si può fare senza agire.
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Chet Zar


Chet Zar - Death Playing Air Guitar On Ascy
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Chet Zar


Kaihō Yūtoku


Kaihō Yūtoku - Crow Tengu (Karasu Tengu 烏天狗) Late Edo Period
Color on Silk, Hanging Scroll - 54.9 x 43.8 cm
Sairin-ji Temple 西林寺, Kyoto Prefecture
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Tengu (天狗?, "heavenly dogs") are a class of supernatural creatures found in Japanese folklore, art, theater, and literature. They are one of the best known yōkai (monster-spirits) and are sometimes worshipped as Shinto kami (revered spirits or gods). Although they take their name from a dog-like Chinese demon (Tiangou), the tengu were originally thought to take the forms of birds of prey, and they are traditionally depicted with both human and avian characteristics. They appear in the children's story 'Banner in the sky' when the main character trips over one and falls off the face of the mountain. The earliest tengu were pictured with beaks, but this feature has often been humanized as an unnaturally long nose, which today is practically the tengu's defining characteristic in the popular imagination.
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Buddhism long held that the tengu were disruptive demons and harbingers of war. Their image gradually softened, however, into one of protective, if still dangerous, spirits of the mountains and forests. Tengu are associated with the ascetic practice known as Shugendō, and they are usually depicted in the distinctive garb of its followers, the yamabushi.
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il tettone


Le tette maschili più grandi del mondo appartengono a un agricoltore cinese di 53 anni, il Sig. Guo Feng. Il medico che segue il suo caso, il Dr. Zhang Lilan, del Jianan Chest Hospital, dice: “L’uomo è normale sotto ogni profilo eccetto per il suoi seni enormi. E’ un contadino e dice che averli sempre in mezzo è d’intralcio per il lavoro manuale che fa”. Guo, che vorrebbe solo disfarsi degli organi, non è molto entusiasta dell’assistenza sanitaria che ha finora ricevuto: “A volte penso che non vogliano aiutarmi a risolvere questo problema perché interesso di più come curiosità medica”. (Fonte)
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martedì 30 marzo 2010



Édouard-Henri Avril


Cool (immagini senza dati pescate per caso dal web)


DOOM-us Aurea



Viviamo in un paese di coglioni raffazzonati impegnati solo a litigare per stare/andare al governo per poi mandare tutto in malora. Erano 1946 anni che stava lì la Domus Aurea, mi vergogno di essere un contemporaneo di simili eventi.

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Fotografi: Joel-Peter Witkin


Joel-Peter Witkin - Night in a small town (2007)
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Fotografi: Joel-Peter Witkin


Joel-Peter Witkin - Anti Christ
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Comparative Mammalian Anatomy


The Texas Chainsaw Massacre (2003)


Kelly Ellsworth


Kelly Ellsworth - Meschers (1951)
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Daniel Pennac

illustrazione Martina Peluso
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Siccome nessuno reagisce, il Piccolo si avvicina a me e Stojilkovicz.
- È vero, zio Stojil, ho visto una fata che ha trasformato un tizio in fiore.
- Meglio così che il contrario, risponde Stojil senza togliere gli occhi dalla scacchiera.
- Perché?
- Perché il giorno in cui le fate trasformeranno i fiori in tizi, la campagna diventerà infrequentabile.
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da La fata carabina di Daniel Pennac
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cupetintearredamento




Uganda - Idi Amin Dada

Idi Amin Dada e la sua miriade di medaglie e decorazioni di origine misteriosa

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Idi Amin Dada (grande ammiratore di Hitler), nasce come militare nel corpo d'elite dei fucilieri africani di sua maestà. Come sottufficiale, si distinse (anche per ferocia) nella repressione della rivolta dei mau-mau in Kenya ('52-'56), producendosi in una terrificante serie di persecuzioni, torture ed eliminazioni. Si ritrovò così generale, e quando la Gran Bretagna dovette lasciare l'Uganda, fu proprio Londra a sponsorizzarne l' ascesa presso il primo presidente indipendente, Milton Obote. Dopo un periodo di diffidente ma obbligata convivenza, il colpo di stato.
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E' il gennaio del 1971, Obote parte per un vertice del Commonwealth a Singapore, e Imi Amin Dada prende il potere. Sotto gli occhi compiacenti dell'Occidente, che vedeva nel deposto leader un uomo troppo vicino al comunismo internazionale. Ancor oggi, molti storici sostengono che proprio da Londra e Washington venne l'appoggio decisivo per la sua ascesa al potere.
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Da allora ci furono otto anni abbondanti di orgia di sangue, di disastri economici, di proclami assurdi quanto demagogici, culminati con la folle decisione di invadere la Tanzania. Le cui truppe, pochi mesi dopo, lo spazzarono via raggiungendo la capitale Kampala.
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Anni in cui attorno al suo nome si moltiplicarono le voci, mai dimostrate, ma sempre insistenti, sulle più diverse atrocità. Si dice che gettasse i resti dei cadaveri dei suoi principali oppositori ai coccodrilli nel lago Vittoria, che conservasse i crani degli stessi nei suoi frigoriferi, che si cibasse delle loro carni. Il primo a parlare del dittatore "cannibale" fu Henry Kyemba, suo segretario particolare e ministro della sanità.
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Leggende? Può darsi. Ciò che è certo sono i migliaia di cadaveri di oppositori rinvenuti senza testicoli, o labbra, o occhi, o nasi. Come è certo che espropriò ("me l'ha chiesto Dio in sogno", questa la sua spiegazione), circa 70.000 asiatici, soprattutto indiani e pachistani, che prima del suo putsch gestivano di fatto il commercio del paese. E ridistribuì il tutto fra amici e soldati, che dilapidarono ogni bene in pochissimo tempo.E sicuri sono gli effetti clowneschi tra un massacro e l'altro: come quando il Kenya (nei cui confronti aveva insensate pretese territoriali) decretò l'embargo petrolifero. E lui girava in bicicletta. O quando all'assemblea generale dell'Onu parlò nel suo dialetto, il luganda, rifiutando, proprio lui che aveva avuto tutto dagli inglesi, il "colonialistico" inglese.
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Ma per la tormentata Africa, Imi Amin Dada diventò alla fine una mina vagante: nel 1975, nel pieno del suo potere, diventa presidente di turno dell'Oua (Organizzazione per l'unità Africana) e dichiara l'immediata volontà di attaccare il Sudafrica razzista; l'anno dopo aiuta in tutti i modi i terroristi filopalestinesi che avevano dirottato un aereo dall'Air France ad Entebbe, l'aeroporto internazionale di Kampala.
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Quindi, quando le assi del potere cominciano a scricchiolare, il tentativo di invasione della Tanzania. E' ultimo colpo disperato, alla cieca. Poi viene spazzato via. Per diventare da esule, l'ospite di "fratelli" musulmani come il leader libico Gheddafi, quello iracheno Saddam Hussein e infine, da 10 anni, dei principi dell'Arabia Saudita.
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Le sue vittime sono stimate intorno alle 300.000. Idi Amin Dada muore a circa 80 anni in Arabia Saudita portando con sè i misteri e gli incubi di una delle tirannie più spietate del continente.
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guerrilla art: Banksy - Palestine Wall Gap


Caetano Veloso - Cucurrucucu Paloma


Ricordate Parla con lei il film di Pedro Almodovar? Questa è la delicata, malinconica ed inarrivabile versione acustica di Cucurrucucu Paloma che Caetano Veloso canta nel film.

Dicen que por las noches
Nomas se le iba en puro llorar,
Dicen que no comia,
Nomas se le iba en puro tomar,
Juran que el mismo cielo
Se estremecia al oir su llanto;
Como sufrio por ella,
Que hasta en su muerte la fue llamando
Ay, ay, ay, ay, ay,... cantaba,
Ay, ay, ay, ay, ay,... gemia,
Ay, ay, ay, ay, ay,... cantaba,
De pasión mortal... moria
Que una paloma triste
Muy de manana le va a cantar,
A la casita sola,
Con sus puertitas de par en par,
Juran que esa paloma
No es otra cosa mas que su alma,
Que todavia la espera
A que regrese la desdichada
Cucurrucucu... paloma,
Cucurrucucu... no llores,
Las piedras jamas, paloma¡
Que van a saber de amores!
Cucurrucucu... cucurrucucu...
Cucurrucucu... paloma, ya no llores
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Dicono che di notte Non faceva altro che piangere veramente Dicono che non mangiava Non faceva altro che piangere veramente Giurano che lo stesso cielo Si commuoveva ascoltando il suo pianto Come ha sofferto per lei. Che anche nella morte continuava a chiamarla: Ah, ah, ah, ah, ah, ah, cantava Ah, ah, ah, ah, ah, ah gemeva Ah, ah, ah piangeva Moriva di passione mortale. Che una farfalla triste Di mattino canta Nella casa tutta sola Con le porte aperte Giurano che questa farfalla Non è altro che la sua anima, che ancora l’aspetta che ritorni . la poveretta. Cucurrucucuù. Farfalla. Cucurrucucù, non piangere Non più pietre, farfalla, che ne sanno dell’amore. Cucurrucucu, cucurrucucù Cucurrucucù farfalla non piangere.

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ore 12:00 - momento zen


L'aRoma del v3l3no


Akino Kondoh


Akino Kondoh - Over Flowing Flowers
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ore 10:00 - coffee break


Fred Wilson


Fred Wilson - Viscous Risk (2005)
21 blown glass elements - 304.8 cm x 518.2 cm x 213.4 cm
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Brigid Marlin


Brigid Marlin - Flight of the Churches, Venice
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Brigid Marlin


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Brigid Marlin - Nightmare (1986)
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Andrea del Sarto - pseudonimo di Andrea d'Agnolo di Francesco di Luca di Paolo del Migliore Vannucchi


Andrea del Sarto - Ritratto di Lucrezia (ca 1513)
73 cm x 56 cm - Madrid, Museo del Prado
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S'egli fu d'animo basso nelle azzioni della vita, cercando contentarsi, piacendoli il comerzio delle donne, egli per questo non è che nell'arte non fusse e d'ingegno elevato e speditissimo e pratico in ogni lavoro; avendo con le opere sue, oltra l'ornamento ch'elle fanno a' luoghi dove elle sono, fatto grandissimo giovamento a' suoi artefici nella maniera, nel disegno e nel colorito, con manco errori ch'altro pittore fiorentino, per avere inteso benissimo l'ombre et i lumi e lo sfuggire le cose nelli scuri, dipinte con una dolcezza molto viva, oltra lo aver mostro il modo de 'l lavorare in fresco, con quella unione e senza ritoccar troppo a secco che fa parere fatta l'opera sua tutta in un medesmo giorno.
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(Giorgio Vasari, Le Vite, 1550)
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Felici matrimoni


La sig.na Tamie Melehan, di 29 anni, è sotto processo per avere ammazzato e macellato il fidanzato – per poi invitare gli amici con degli SMS a venire a consumarlo… Tra i messaggini ammessi come prove: “Penso sapore buono… c’è abbastanza se vuoi anche tu – non scherzo, carne delicata” e “Accidenti, ho bisogno aiuto per disfarmi di sto corpo”. Aveva in qualche modo pre-avvertito la mamma con una telefonata: “Puoi venire a prenderlo prima che lo sgozzi?”; ma all’arrivo la donna ha trovato David Vaughan, di 30 anni, già morto in un lago di sangue con 16 ferite di coltello al collo, sei al petto e altre quattro all’addome. Lui e la Melehan erano insieme da 3 mesi. La giovane ammette l’uccisione, ma si dichiara “non colpevole” per momentanea infermità mentale. (Fonte)
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lunedì 29 marzo 2010


l'arte di colui che tutto move

foto di Janosch Simon
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Cool (immagini senza dati pescate per caso dal web)


ar-t-ette: Inanna


Inanna è la dea sumera dell'amore, della fertilità, e della guerra.
Una delle dee più importanti del pantheon sumero.
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magia polaroid