
Eccola lì la morte paziente.
Sono abituato a quella feroce, che ti prende di colpo con un coltello o un proiettile.
O a quella crudele, che ti lascia sanguinare sul pavimento.
So come trattarla, a cosa pensare quando mi chino su un cadavere.
Quella lenta, che ti scava dall'interno, mi incute timore.
Non è un incidente di percorso che si possa scansare stando attenti.
È il destino inevitabile, il saldo del conto.
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